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L'insonnia è la difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno, o la disposizione a svegliarsi troppo presto la mattina.

Possiamo dire di avere un problema d’insonnia solo quando un riposo non soddisfacente limita le nostre capacità fisiche e mentali durante la giornata, per un periodo abbastanza lungo.

 

L’insonnia può essere di due tipi:

L’insonnia inoltre può essere distinta rispetto al momento in cui compare il disturbo: l’insonnia iniziale quando il paziente fatica ad addormentarsi), centrale (caratterizzata da frequenti e sostenuti risvegli durante la notte) e tardiva (caratterizzata da risveglio mattutino precoce). Esiste anche un’insonnia soggettiva, ovvero la percezione di dormire poco e male, nonostante i dati oggettivi dimostrino il contrario e la persona dorma più o meno regolarmente.

Possibili cause Insonnia

Come abbiamo visto dalla differenziazione dell’insonnia in primaria e secondaria, l’insonnia può essere legata a cause fisiche o psichiche. Ad esempio l’angina pectoris, le malattie reumatiche, le ulcere gastriche, la menopausa, l’iper e l’ipotiroidismo, le allergie. Inoltre l’ansia, la schizofrenia, il disturbo post-traumatico da stress. Alla depressione spesso è associata la tendenza a svegliarsi presto la mattina. È stato inoltre rilevato che disturbi di insonnia possono essere causati dallo stile di vita (stress, scarso tempo libero, alimentazione non sana, poca attività fisica…) e da cattive abitudini del sonno (guardare la tv a letto, lavorare a letto, svegliarsi e andare a dormire in orari sempre diversi, pisolini prolungati durante la giornata…).
Alcuni farmaci assunti per problemi respiratori, pressione arteriosa, o medicinali a base di steroidi possono essere tra le cause dell’insonnia. L’insonnia secondaria, paradossalmente, può essere anche causata da alcune medicine prescritte per curarla.
È stato provato, inoltre, che l’alcol, la caffeina e la nicotina hanno effetti negativi sul sonno.

Trattamento Insonnia

La terapia cognitivo-comportamentale prevede, prima di tutto, una diagnosi precisa del tipo di disturbo del sonno. Spesso è sufficiente, infatti, intervenire sulle abitudini di vita e sui fattori ambientali  per ridurre o eliminare il problema dell’insonnia.
Vengono utilizzate, poi, tecniche cognitivo-comportamentali che agiscono sui pensieri di tipo ansioso e sulle abitudini all’origine dell’insonnia. In particolare, la parte cognitiva della terapia interviene sui pensieri che non consentono alla mente di rilassarsi; quella comportamentale cerca di migliorare la qualità del sonno attraverso tecniche di rilassamento, di meditazione, di ricondizionamento, di limitazione del sonno (spesso le persone che soffrono di insonnia trascorrono troppo tempo a letto cercando di dormire inutilmente, così si diminuiscono le ore di sonno per poi aumentarle gradualmente).

Recenti studi hannno evidenziato come il 70% delle persone che seguono un programma di trattamento cognitivo-comportamentale per l’insonnia migliorano significativamente la qualità del sonno ed un terzo diventa quello che si dice un “buon dormitore” e spesso viene ridotto sia il tempo dedicato all’addormentamento, sia il tempo che prima veniva destinato ai risvegli notturni. 

Al termine del trattamento il 77% dei partecipanti risulta non fare più uso di sonniferi.